martedì 17 luglio 2012

le brioches sicule



Incuriosito da tanto interesse in rete e in occasione di una vacanza in quel di Sicila, ne ho assaggiate tantissime a destra e a manca (con somma gioia della bilancia). 
Inutile dire che la tipologia e la qualità variano parecchio anche nella stessa zona, ma un denominativo comune è la morbidezza, caratteristica principe di un impasto molle (preparatevi ad imprecare nella formatura...).
Ho voluto prima riprodurre quelle a mollica bianca, che mi è capitato di provare nel catanese (buone quelle di un bar, forse l'unico, a Carrubba, da monumento anche la granita di mandorle).
Si tratta di un impasto semplice, suscettibile di parecchi miglioramenti, ma ne parliamo in seguito, per ora ho voluto attenermi all'originale.

Ingredienti per ca. 11 pezzi:

500gr farina 00 forte (w 330 molino Rossetto – Caputo rossa – manitoba del super)
265gr latte intero
1 uovo medio
80gr zucchero
75gr burro (di cui 20gr fuso)
15gr strutto
10gr lievito fresco
10gr sale
3 cucchiaini colmi di miele fluido
½ stecca di vaniglia
1 cucchiaino di estratto di vaniglia

Per la lucidatura:
1 uovo, 1 cucchiaio abbondante di latte e un pizzico di sale, miscelati insieme.

Incidiamo la bacca, raschiamo i semini e mettiamo tutto nel latte, insieme ad un cucchiaino dello zucchero previsto. Portiamo quasi ad ebollizione, spegniamo e lasciamo raffreddare coperto.

Togliamo via la bacca, ripristiniamo il peso del latte, aggiungiamo il lievito, sciogliamo il tutto ed amalgamiamo 245gr di farina (presa dal totale). Copriamo e portiamo a maturazione.

Quando sulla superficie apparranno dei solchi netti, aggiungiamo un cucchiaio di zucchero e poco più di metà della farina rimasta. Avviamo la macchina con la foglia a bassa velocità, dopo un paio di minuti portiamo la velocità a ca. 90 rpm e lasciamo formare il glutine.
Ad impasto quasi incordato, aggiungiamo l’uovo battuto, in tre volte, seguito da una parte di zucchero e, dopo qualche secondo, dalla farina sufficiente a mantenere la consistenza. Ad ogni inserimento dei tre ingredienti, attendiamo che l’impasto ritorni elastico e ribaltiamolo nella ciotola, prima del successivo. 
Con l’ultima parte di uovo uniamo anche il sale.

Esauriti i tre ingredienti, aggiungiamo il burro morbido (ma non in pomata) in due volte, a piccoli pezzi e ribaltando la massa ad ogni porzione.

Inseriamo allo stesso modo prima il burro fuso lentamente, poi lo strutto, il miele, seguito dall’estratto di vaniglia.

Ad impasto incordato, montiamo il gancio  ed impastiamo fino ad ottenere il velo, ribaltando l’impasto a metà lavorazione (ca 2')

.

Arrotondiamo, trasferiamo in una ciotola, copriamo e dopo 30’ trasferiamo in frigo (4 – 5°) da 6 a 12 ore.

Riportiamo a temp. ambiente per un’oretta, poi diamo un giro di pieghe del tipo 2, senza serrare eccessivamente. Mettiamo le pieghe sotto, arrotondiamo delicatamente e copriamo a campana.




Dopo 15’, spezziamo in pezzature da 90gr




 ed arrotondiamo stretto.
Ripartendo dalla prima, rotoliamo sotto il taglio della mano, fino a staccarne un pezzetto di ca. ¼.
Rendiamo conica la base della sfera piccola e serriamo quella grande sigillandone la base tra pollice e indice.





Infariniamo pollice, indice e medio della mano sinistra, infiliamole unite al centro della pallina grande, divarichiamole delicatamente ed infiliamo il cono della sfera piccola nel foro che si sarà creato. Rilasciamo e rifiniamo la forma.




Trasferiamo in una teglia rivestita di carta forno, copriamo con pellicola e lasciamo quasi triplicare a 28° (di questi tempi la casa è un perfetto lievitatore ;), pennelliamo con la lucidatura ed inforniamo a 170° fino a cottura (ca. 15 – 17’).



Sforniamo e lasciamo raffreddare su una gratella.

Congelate non appena raffreddate, durano un mesetto.


giovedì 5 aprile 2012

Pizza in teglia con lievito madre e la "collaborazione" del glutatione



Nel corso dei miei giri, la richiesta più ricorrente è sulla pizza in teglia fatta con il lievito madre, sottile e croccante ma con la mollica ben areata.

Non abbiate timore per il nome strano, il glutatione è una sostanza proteica (tripeptide) con forte potere antiossidante, sintetizzata dal nostro stesso organismo ed utilizzata in farmacologia come principio attivo.
E' sufficiente fare una breve ricerca in rete per rendersi conto degli effetti positivi sui radicali liberi, sui metalli pesanti, sul sistema immunitario ecc.

Non si fraintenda anche l'uso del lievito di birra, viene completamente inattivato per cui la fermentazione sarà operata dal solo lievito madre.

In effetti la cottura ne annulla le proprietà, ma il glutatione agisce positivamente nell'impasto durante la fermentazione limitando fortemente l'ossidazione dei grassi, dei carotenoidi e bloccando l'iperattività della lipossigenasi.

Di base, per la proprietà di legare l'ossigeno, ha effetti deleteri sul glutine, ma opportunamente dosato aiuta a distenderlo in quelle farine che per loro natura, tipo il grano duro, non consentono un'adeguata dilatazione degli alveoli.

Il grano duro fornisce farine dal glutine tenace, a causa dei numerosi legami disolfuro in grado di sviluppare, che ne determinano la contrattura; tali legami necessitano la presenza di ossigeno che in parte viene sequestrato dal glutatione, per cui in sua presenza il glutine rimane più disteso ed acquista estensibilità.
Tutto ciò si traduce in maggiore sviluppo durante la cottura, migliore areazione della mollica, quindi maggiore sofficità del prodotto finito.

E' contenuto in buona quantità nel liquido citoplasmatico dei lieviti e per ottenerlo è necessario inattivarli, causandone l'autolisi cellulare o plasmolisi.

Per la sua tendenza a denaturare con le alte temperature, è preferibile evitare procedimenti a caldo e provocare la lisi per pressione osmotica, utilizzando il sale previsto dalla ricetta, come vedrete nel procedimento.
In questo modo sarà anche visibile e controllabile la fuoriuscita del liquido endocellulare e la completa inattivazione del lievito di birra che annulla ogni possibile interferenza con l'attività del lievito madre.

L'uso di semola rimacinata opportunamente trattata garantirà sapore, croccantezza e, utilizzata con il lievito madre, una buona riduzione dell'indice glicemico e disgregazione dei fitati.

Ingredienti:
300gr farina 00 forte (00 W330 Rossetto - Caputo rossa - manitoba del supermercato)
300gr semola rimacinata di buona qualità ed assorbimento (sfarninato mulino Marino - Divella)
470gr acqua di medio/alta durezza
90gr lievito madre al 50% di idratazione a giusta maturazione
7gr lievito di birra fresco (da inattivare)
14gr sale marino
20gr olio evo

Siogliamo il Lm in 250gr di acqua, uniamo la prima farina setacciata e lasciamo andare la macchina, con la foglia, a bassa velocità per 4'.
Aumentiamo la velocità e lasciamo incordare la massa.



Montiamo il gancio ed impastiamo brevemente, ribaltando l'impasto una volta.

Arrotondiamo nella ciotola, sigilliamo e lasciamo raddoppiare a 26° (ca. 3 - 4 ore)

Sbricioliamo il lievito di birra in una ciotolina, distribuiamo il sale e copriamo.

Mescoliamo brevemente la semola con 200gr di acqua, arrotondiamo e copriamo (autolisi).

Dopo 30', controlliamo che il lievito si sia inattivato, aggiungiamo nella ciotolina i restanti 20gr d'acqua e mescoliamo.




Uniamo la prima massa fermentata a quella passata in autolisi, facciamo andare la foglia a bassa velocità, fino ad amalgamare i due impasti, poi aumentiamo la velocità ed inseriamo a filo il lievito con il sale.

Lasciamo incordare, ribaltando l'impasto nella ciotola un paio di volte, poi aggiungiamo l'olio molto lentamente a filo.




Una volta assorbito, terminiamo con il gancio, impastando brevemente e ribaltando una volta. Arrotondiamo e sigilliamo la ciotola.

Dopo 45', diamo una piega di tipo 1, sul piano spolverato di semola e copriamo a campana.




Dopo altri 45', spezziamo in due e, con il taglio in alto, preformiamo portando un'estremità sull'altra, incamerando aria e spingendo in avanti con i pollici per dare forza. Ad ogni piega l'impasto va messo con il tagli in alto; ci fermeremo quando la massa avrà una buona tensione superficiale.




Copriamo a campana.

Dopo ca. 30', stendiamo delicatamente, riducendo al minimo la fuoriuscita dei gas e trasferiamo nelle teglia unte. La pasta risulterà elastica; per evitare forzature, alterniamo la stesura di modo che il glutine si rilassi.




copriamo con un telo e lasciamo lievitare nel forno intiepidito per 30'.

Portiamo il forno al massimo e sistemiamo due griglie, una al centro e l'altra nella parte alta.

Condiamo con pomodoro e sale ed inforniamo poggiando la teglia sul fondo del forno.
Dopo 4', spostiamo nella parte centrale ed attendiamo che il cornicione colorisca.

Tiriamo fuori, distribuiamo la mozzarella (cubettata e strizzata) ed un filo di olio evo e concludiamo la cottura nella parte alta per un paio di minuti o fino a che la mozzarella non sarà sciolta.

La cottura totale non dovrà superare i 13 - 14'



giovedì 22 marzo 2012

la colomba a fermentazione naturale








Appena in tempo per le preparazioni pasquali, metto la ricetta del giro di corsi dello scorso anno.

Portando a termine tutte le fasi in modo corretto, si riesce ad ottenere una mollica molto areata e soffice ed un sapore marcato di colomba senza aromi artificiali.


Tutte le foto sono di Paoletta di Anice&Cannella



Ingredienti 1° impasto (sera):

110gr lievito madre maturo, rinfrescato 3 volte con la stessa farina prevista dalla ricetta

355gr farina 00 W 380 – 400

100gr zucchero semolato

90gr burro (possibilmente di tipo bavarese)

1 uovo (medio)

3 tuorli

145gr acqua

Preparazione:

Montiamo la foglia, spezzettiamo il LM nell’acqua (26°) dove avremo messo un cucchiaio dello zucchero previsto, avviamo la macchina fino ad idratarlo.

Uniamo l’uovo e tanta farina quanta ne occorre per formare l’impasto; uniamo in sequenza un tuorlo e una spolverata di zucchero, seguiti a breve da una spolverata di farina, facendo in modo da esaurire i tre ingredienti contemporaneamente e facendo riprendere corda all’impasto prima del successivo inserimento.

Aggiungiamo il burro non troppo morbido, in tre volte, a metà inserimento ribaltiamo l’impasto.


Montiamo il gancio ed impastiamo a vel. 1,5, fino a che la massa non si presenterà liscia e semilucida.


Copriamo la ciotola con pellicola e trasferiamo in forno, con la sola lucetta accesa, per tutta la notte (ca. 12 ore). L’impasto dovrà triplicare.


Prepariamo un’ emulsione con:

30gr burro – 15gr miele (poss. arancia o acacia) – 30gr cioccolato bianco – zeste grattugiate di 1 arancia e 1 mandarino – semini di 1 bacca di vaniglia (o 1 cucchiaino di estratto) – tre cucchiai di liquore amaretto.

Sciogliere il burro ed il miele con gli aromi. Fuori dal fuoco aggiungere il cioccolato grattugiato e mescolare con una frusta fino a scioglimento completo, aggiungere il liquore.


Prepariamo la glassa con:

125gr farina di mandorle – 220gr zucchero – 120gr albumi – 25gr amido di riso (o fecola di patate) – poche gocce di estratto di mandorla amara.

Mescoliamo il tutto senza montare e riponiamo in frigo.



Ingredienti 2° impasto (mattino)


L’impasto precedente

165gr farina 00 W 380 – 400

115gr burro

120gr zucchero semolato

1 uovo (medio)

5 tuorli

30gr acqua

4gr sale

220gr arancia candita cubettata


Preparazione:

Montiamo il gancio e serriamo l’incordatura del primo impasto, con qualche giro di macchina; uniamo l’acqua con un cucchiaio abbondante di zucchero e facciamo andare a vel. 1,5 per qualche istante. Uniamo uno spolvero di farina e riportiamo in corda.Aggiungiamo l’uovo con una manciata di farina e lasciamo legare.


Ora vanno aggiunti i tuorli, uno alla volta, seguiti da una parte di zucchero ed una di farina, curando che l’impasto riprenda elasticità, prima del successivo inserimento. I tre ingredienti dovranno esaurirsi contemporaneamente.


Con l’ultimo tuorlo, aggiungiamo anche il sale.


Uniamo il burro morbido (non in pomata), in tre volte, facendo attenzione a non perdere l’incordatura acquisita e ribaltando di tanto in tanto l’impasto nella ciotola.


Mescoliamo l’emulsione con una frusta, fino a renderla cremosa ed inseriamola poco alla volta alla massa.


Esauriti gli ingredienti, facciamo andare a velocità sostenuta (2), fino ad ottenere il “velo”.


Uniamo i canditi, leggermente riscaldati al microonde, impastando a bassa velocità giusto il tempo di distribuirli uniformemente.


Lasciamo riposare 30’, poi spezziamo ed arrotondiamo (pirlatura).






Copriamo a campana e lasciamo riposare ancora 30’.


Spezziamo in due ogni porzione e formiamo la prima parte che comporrà le ali.


Formiamo anche la seconda e sistemiamola a croce sulla prima.


Copriamo con pellicola e poniamo a 28 - 30° fino a che l’impasto non sarà arrivato ad un dito dal bordo.


Negli ultimi 15’ scopriamo le colombe.


Mescoliamo con vigore la glassa, servendoci di una frusta e distribuiamola sulle colombe aiutandoci con una tasca da pasticceria ed un beccuccio piatto.





Cospargiamo con zucchero in granella, qualche mandorla spellata e spolveriamo abbondantemente con dello zucchero a velo.




Inforniamo a 180° fino a cottura (prova stecchino o temp. al cuore 96°)


Pezzature da 500gr – ca. 30 - 35'

Pezzature da 1kg – ca. 45-50’


Capovolgiamo utilizzando degli spiedini o ferri da calza e lasciamo raffreddare.







E’ possibile velocizzare e rendere più sicuro il risultato, inserendo un lievitino nel primo impasto, fatto con: 80gr acqua – 80gr farina (presi dagli ingredienti del 1° impasto) – 10gr di lievito di birra fresco - 1 cucchiaino di miele – lasciato fermentare fino al raddoppio ed inserito nell’impasto dopo il LM.

In questo caso, è consigliabile far maturare l’impasto in frigo per ca. 12 ore.Con queste dosi si ottengono tre colombe da 500gr o due da 750gr.